domenica 1 dicembre 2013

La verità sulle sofferenze bancarie


Il presidente dell'ABI,Antonio Patuelli ha recentemente rilasciato diverse interviste in cui sostiene che la maggior parte delle sofferenze bancarie(in pratica i prestiti fatti dalle banche non più esigibili per vari motivi e che quindi costituiscono una perdita) sono da attribuire a prestiti unitari di importi non superiori ai 125 mila euro.Questo significherebbe che la responsabilità è da attribuire ai lavoratori bancari di basso profilo che hanno il compito di deliberare tali prestiti,mentre per importi superiori a tale soglia il potere di delibera compete a dirigenti di più alto livello,appartenenti alle direzioni generali,ai consigli d'amministrazione,insomma ai top manager.
In queste interviste il presidente dell'ABI sciorina anche dei dati e delle percentuali che confermerebbero la sua tesi.
Precisiamo che i dati aggiornati a giugno del 2013 rivelano che tali sofferenze ammontano a 133 miliardi di euro per tutto il settore bancario.Peccato però che,tabella alla mano,i numeri dicano l'esatto opposto di quanto sostenuto da Patuelli:su 133 miliardi,poco più di 20 sono riconducibili a prestiti fino a 125 mila euro.Tutto il resto è di importo superiore.Quasi 74 miliardi sono dovuti a prestiti unitari dal milione di euro in su e di questi 15 miliardi derivano da prestiti unitari oltre i 25 milioni di euro.
Questa falsa informazione fa parte della strategia messa in campo dall'ABI per continuare a spremere i lavoratori del settore bancario.Nel settembre di quest'anno,con una mossa senza precedenti i banchieri hanno disdettato unilateralmente il contratto nazionale del lavoro lasciando il settore in una giungla senza regole. L'ABI vorrebbe poter scaricare ancora una volta gli errori dei grandi manager strapagati ed intoccabili sulle migliaia di lavoratori grazie ai quali loro possono vivere al di sopra di ogni regola.
Un comune lavoratore che commetta un errore grave può essere passibile anche di licenziamento,i grandi manager invece vengono al massimo invitati a cambiare poltrona in cambio di buonuscite milionarie.
Le sofferenze delle Banche sono responsabilità del top management che ora cerca di correre ai ripari chiedendo aiuti allo Stato e cercando di cancellare in un solo colpo i diritti acquisiti in tanti anni dai lavoratori del settore.
Non una sola ammissione di responsabilità,false notizie spacciate come vere ed autorevoli tramite i media e tutto questo per continuare a mantenere intatti i propri privilegi a discapito dei cittadini.

Nessun commento:

Posta un commento